Testi a cura di don Carlo Pizzocaro. Le decorazioni dei ceri nolesi sono opera della professoressa Maria Nepote, pittrice Nolese.

Santa Pasqua 2010
La fede nel Maestro divino ci dà la forza per guardare con fiducia al futuro.
Benedetto XVI, Lettera di indizione dell'Anno Sacerdotale
Cari sacerdoti, Cristo conta su di voi.
Sull’esempio del Santo Curato d’Ars, lasciatevi conquistare da Lui e sarete anche voi, nel mondo di oggi, messaggeri di speranza, di riconciliazione, di pace!
Il 19 giugno 2009 il Santo Padre apre per la Chiesa l’Anno Sacerdotale. L’invito è «contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi» anzitutto con la preghiera.

Santa Pasqua 2011
Per la Santa Pasqua 2011 si è deciso di riferirsi ad un particolare rito, proprio delle celebrazioni del Sommo Pontefice. Nella Santa Messa del mattino di Pasqua avviene il rito del Resurrexit, composto di tre parti:
- Annunzio della Resurrezione: questo gioioso annunzio trova il loro autentico significato nel testo del Vangelo di Luca che descrive lo stupore di Pietro nel vedere il sepolcro vuoto e l’attestazione degli Undici che il Signore era davvero risorto ed era apparso a Simone (Lc 24, 12.34; cf. Gv 20, 3-10). L’apparizione del Risorto a Pietro e agli altri testimoni è il fondamento teologico della fede pasquale.
- Venerazione dell’icona: un’espressione di grande importanza nell’ambito della pietà popolare è l’uso di immagini sacre che, secondo i canoni della cultura e la molteplicità delle arti, aiutano i fedeli a porsi davanti ai misteri della fede cristiana. La venerazione per le immagini sacre appartiene, infatti, alla natura della pietà cattolica.
- bacio di pace: solo chi contempla nella Fede il Cristo Risorto è capace di testimoniare la vera pace che unisce tutti i popoli sotto il vessillo della Croce.
Il rito del Resurrexit, come atto di fede, di pietà e di devozione del Romano Pontefice davanti all’icona del Santissimo Salvatore, trova il suo spazio al di fuori della celebrazione dell’Eucaristia, sebbene abbia il suo naturale coronamento nella celebrazione liturgica che si svolge subito dopo. Questa sosta di preghiera adorante, e lieto annunzio del Risorto, prepara la celebrazione.
Anche questo cero vuole essere veicolo ad una più profonda partecipazione eucaristica e pasquale.

Santa Pasqua 2012
Il 16 ottobre 2011 il Santo Padre annuncia l’Anno della Fede: dal 11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Meditando su questo dono di grazia, si è pensato di riportare sul cero l’annuncio fondamentale della Fede cristiana:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.»
Sono le parole di San Pietro nella sua prima predicazione dopo la Pasqua e dicono del centro della Fede: il Cristo, crocifisso e risorto. Lui starà ancor di più al centro della nostra vita in questo Anno, che ci chiama a «rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché solo in Lui vi è la certezza per guardare al futuro e la garanzia di un amore autentico e duraturo» (Benedetto XVI).
L’immagine del cero riproduce un’opera (mosaico) del gesuita Marco Ivan Rupnik.

Santa Pasqua 2013
«La “porta della fede” (cfr. At 14, 27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma.
Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo (cfr. Rm 6, 4), mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna [...]».
Porta fidei, 1
Così il Papa emerito, Benedetto XVI, segnava l’inizio dell’Anno della Fede.
Ecco che si spiega l’iconografia del cero di questo anno: il Battesimo di Gesù. La sua raffigurazione non solo presenta la prefigurazione del nostro stesso Battesimo, ma pone di fronte a noi quell’unico “Tu” a cui si riferisce la nostra Fede, quella verità fondamentale del Dio Uno e Trino: Padre, Figlio e Spirito. Come nel Battesimo di Cristo, così anche nella nostra vita di battezzati non c’è momento in cui siamo separati dalla comunione che vede agire insieme il Padre, che con discrezione governa il mondo, il Figlio, centro e méta della nostra vita, lo Spirito, che si posa sul capo di chi crede per rinnovarlo completamente.