Rientriamo nel tempo ordinario che non è tempo per scelte meno importanti, non è il tempo della solita routine, non è neanche il tempo vuoto di novità. È il tempo dove dovremmo vivere con più consapevolezza quello che abbiamo imparato e sperimentato dai tempi forti. All’inizio di questo percorso scopriamo l’esigenza della sequela, la vocazione come realizzazione integrale della vita dell’uomo, la visione del corpo come dono di Dio.
La vocazione di Samuele ci fa riscoprire alcune coordinate fondamentali della nostra vita. Per diventare pienamente uomini e donne abbiamo bisogno di paternità, di guide, di testimoni. Il giovane Samuele ha potuto riconoscere la voce di Dio tramite la mediazione del sacerdote Eli. Per poter vivere abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi il senso, che ci accompagni nel discernimento della vita. La vita non è qualcosa che mi viene incontro automaticamente nel momento in cui emetto il mio primo respiro su questa terra, ma è qualcosa in cui mi devo mettere in ricerca e alla ricerca.
Ma come fare senza guide? Il mondo di oggi esalta il diritto ad essere padri e madri, ma si dimentica invece del dovere della paternità e maternità. Non basta essere nati da genitori biologici - come oggi si dice - ma abbiamo bisogno di essere generati alla vita. Non basta l’affetto, occorre educare ad una visione unitaria della persona. San Paolo ci ricorda che la vita non è fatta a settori: il corpo, lo spirito, la fede: «Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo?». Corpo, intelligenza, psiche, fede crescono insieme. La maggioranza delle famiglie centrate sull’affetto non ha la capacità di garantire l’autonomia dei figli, non dal punto di vista economico ma nella stabilità dei principi, nella trasmissione culturale di valori umani e cristiani.
L’autodeterminazione, che sembra essere una conquista di civiltà, in realtà porta all’annientamento della persona, alla confusione esistenziale, all’assenza di radici. La vita è vocazione perché so da dove provengo e so dove vado. Eli è la guida che fa uscire fuori, tirare fuori, appunto «educare», ciò che c’è già nel cuore di Samuele. Anche Eli deve capire da quelle domande fuori luogo di Samuele che cosa c’è nel cuore del giovane, ma una volta scoperto non esita ad assecondare quella domanda evasa per due volte. È la capacità degli adulti di saper discernere, accompagnare e incoraggiare a vivere secondo la vocazione ricevuta da Dio. Samuele è colui che si fida anche se non comprende questa voce misteriosa che lo continua a chiamare. È la capacità dell’educando di lasciarsi plasmare poco alla volta sapendo che chi ha davanti come educatore è una persona credibile e affidabile.
L’importanza di questa mediazione la troviamo anche in san Giovanni Battista che indica ai suoi due discepoli chi devono seguire. La vocazione, oltre ad essere discernimento, accompagnamento, guida, diventa il coraggio della sequela.
Il Vangelo ci porta a meditare i tratti caratteristici del discepolo: egli è colui che accetta la testimonianza, segue, cerca, viene, vede, dimora e si fa a sua volta testimone.
«Che cosa cercate?»: è la prima parola di Gesù nel Vangelo di Giovanni. Chiunque vuole mettersi dietro a Gesù deve porsi prima questa domanda. Interessante come i due discepoli non diano la risposta, ma formulino un'altra domanda: «Maestro, dove dimori?», che non va semplicemente tradotta con «dove abiti?», ma ha un significato più ricco: qual è la tua vita, il tuo modo di esistere, il mistero della tua persona. Nella sequela non si ha subito una risposta chiara e precisa di che cosa cerchiamo ma la si scopre man mano che si procede in questo cammino.
Ma in che cosa consiste precisamente la sequela?
In primo luogo nel vedere: cioè riconoscere che Gesù è l’unico maestro della mia vita, vedere la sua gloria, il suo amore per me; in secondo luogo nel rimanere: indica la perseveranza, la comunanza di vita e di destino, una profonda comunione; in terzo luogo nella testimonianza: il chiamato diventa testimone, è capace di coinvolgere altri in questa ricerca e sequela.
Sia lodato Gesù Cristo.