La liturgia della Parola ci vuole far sempre più entrare nel grande mistero di Dio. La liturgia ci fa fare quell’esperienza di Dio che da soli non saremmo in grado di compiere. Proprio perché Dio nessuno lo ha mai visto, egli si comunica a noi non con una verità che s’impone o con la forza da costringerci a scegliere Lui, non con una luce abbagliante che non ci permette di vedere, ma con i semplici gesti e le parole della liturgia.
Dio ci parla alla maniera umana perché è il Dio che vuole comunicare la sua divinità all’uomo, vuole comunicare tutto se stesso non attraverso cose o eventi sensazionali ma attraverso i nostri sensi che ci permettono di sperimentare una presenza invisibile ma reale. Dio non ha forse manifestato la sua gloria nel nascondimento della carne? Questo è un gesto di grande amore per l’uomo.
«In principio era la Parola», che in altri termini il libro del Siracide chiama Sapienza. Dio ha voluto comunicarsi, farsi capire dalla sua creatura. Non è il Dio enigmatico che non possiamo capire. È un Dio che ha parlato chiaramente. Noi facciamo esperienza di lui ogni domenica; è un Dio che ci educa attraverso la liturgia ma che ci lascia la libertà di entrare poco alla volta nel suo mistero. Non dice il sacerdote alla fine del racconto eucaristico: «Mistero della fede»?. Il che non significa che ci affidiamo a un Dio enigmatico, ma che si è rivelato finalmente all’uomo il piano di salvezza di Dio per l’umanità.
Dove allora possiamo fare esperienza di Dio? Il Corpo e la Parola di Gesù sono i luoghi privilegiati della manifestazione di Dio. Il corpo e la parola umani sono i luoghi in cui l’uomo comunica con Dio. In ogni Parola il credente incontra chi veramente cerca, Dio. La preghiera allora diventa ascolto di questa Parola.
Questa Parola non solo è diventata Carne, ma si è fatta anche Pane, nutrimento del mistero di Dio per l’uomo. Noi incontriamo il Corpo di Cristo che si comunica a noi sotto forma di pane. L’Eucaristia ha la stessa logica dell’incarnazione: Dio che si rivela sotto le sembianze di un bambino e che nasconde la sua gloria nella nostra umanità, oggi si rivela sotto forma di pane eucaristico, nasconde la sua divinità sotto le sembianze del pane e si nasconde dentro la nostra umanità quando facciamo la comunione.
Come Maria, Giuseppe, i pastori, siamo chiamati a custodire nel nostro cuore gli eventi meravigliosi di Gesù.
Sia lodato Gesù Cristo.