La celebrazione della festa patronale è sempre motivo di grande gioia e consolazione sapendo che nella schiera innumerevole di santi è stato scelto come patrono del paese di Nole e della nostra chiesa un grande martire dei primi secoli del cristianesimo in tempi difficili di persecuzione e di odio. L’eco lontano delle gesta di questo cristiano dalla Spagna, e precisamente da Saragozza, è giunto chissà per quali vie provvidenziali fino al nostro piccolo paese. Un santo o un martire non è mai scelto a caso e, oltre ad invocarlo come protettore e custode della fede, imprime il suo carattere e dona parte del suo spirito perché possiamo assomigliargli un po’ nella sequela di Gesù. Sì, noi onoriamo san Vincenzo perché è stato amico intimo di Gesù; è solo per questo motivo che noi gli offriamo le nostre suppliche e preghiere, perché anche noi possiamo essere amici di Gesù.
Nel momento di massima sofferenza la fede di Vincenzo e la sua amicizia non vacillano perché non è lui che soffre ma è Gesù che soffre in lui: «Tu mi fai proprio un servizio da amico, perché ho sempre desiderato suggellare con il sangue la mia fede in Cristo. Vi è un altro in me che soffre, ma che tu non potrai mai piegare. Questo che ti affatichi a distruggere con le torture è un debole vaso di argilla che deve ad ogni modo spezzarsi. Non riuscirai mai a lacerare quello che resta dentro e che domani sarà il tuo giudice». Il tesoro prezioso che i suoi carnefici volevano rubargli era al sicuro, era già in Cielo, nessun ladro avrebbe potuto rubarglielo. La nostra vera ricchezza, il nostro vero tesoro che «tignola e ruggine non consumano» è Gesù. È bello sapere che quando noi soffriamo oppure sopportiamo pazientemente le avversità della vita non siamo noi che soffriamo ma è Gesù che soffre con la nostra pelle. È un amico che s’intrufola dentro di noi sicché non siamo mai soli, ma siamo sempre in due. È dal di dentro, da questa certezza di possederlo già nell’intimo dove gli arnesi della tortura non potevano arrivare che Vincenzo ha sopportato tutte le cattiverie degli uomini. La sofferenza non è mai sostenibile da soli ma quando sei posseduto dall’Amore, quando sei accarezzato dalla misericordia tutto diventa sopportabile. È come un bambino che cade, si fa male e subito piange ma, con la presenza della mamma che consola, le lacrime versate si mescolano al sorriso. I martiri non sono degli eroi che hanno compiuto chissà quali sforzi sovrumani per non soccombere alla fede, ma sono coloro che hanno lasciato libero passaggio e massimo spazio alla grazia divina. Più noi facciamo spazio a Gesù più non temiamo di perdere la vita, anzi acquistiamo la Vita. «Il diacono Vincenzo […] aveva coraggio nel parlare, aveva forza nel soffrire. Nessuno presuma di se stesso quando parla. Nessuno confidi nelle sue forze quando sopporta una tentazione, perché, per parlare bene, la sapienza viene da Dio e, per sopportare i mali, da lui viene la fortezza» (Sant’Agostino).
Ricordiamo anche che Vincenzo era diacono. All’epoca i diaconi, come anche oggi, avevano un ruolo fondamentale nell’essere il braccio del vescovo e nel coordinare gli aiuti necessari ai più poveri e bisognosi. Avere un diacono per patrono ci ricorda l’alta vocazione che noi abbiamo nel renderci solidali con chi è nel bisogno e nella necessità. La credibilità dei cristiani e della società civile dipende dall’attenzione, dalla cura e dal servizio alle fasce più deboli e indifese: i nostri anziani, i malati, soprattutto vorrei citare quei casi particolari di malattie rare e degenerative dove le famiglie non vengono forse sostenute nel modo dovuto. Le recenti iniziative di solidarietà insieme alla nostra Caritas parrocchiale siano la carta d’identità di Nole e il suo DNA perché si possano sempre più sviluppare nuove energie e progetti concreti di sostegno. Le molte associazioni di volontariato presenti a Nole e nel nostro territorio sono un patrimonio comune da non disperdere, semmai da valorizzare unendo le forze. Nella prossima visita, domenica 25, il vescovo incontrerà tutte le associazioni: sia questo uno stimolo e un aiuto nella riflessione sul valore del servizio e della carità.
Sia lodato Gesù Cristo.