In preparazione alla III Domenica di Avvento (Anno B).
In preparazione alla III Domenica di Avvento (Anno B).
In preparazione alla II Domenica di Avvento (Anno B).
La memoria dei fatti compiuti da JHWH permette al Popolo di sperare che egli interverrà di nuovo. Nella storia personale di coppia o di amici intimi, i ricordi di cose vissute, di momenti felici, come anche di difficoltà superate insieme può generare la forza di superare i momenti di crisi. Nella storia personale e di ogni comunità la memoria è la capacità di ritrovare se stessi consapevoli della nostra origine in Dio e del cammino che conduce fino a Lui. “Vigilate poiché non sapete quando il padrone di casa verrà” viene associata alle parole: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi”. Il sospirato ritorno inatteso del Signore non rappresenta più una minaccia per scoprire le mancanze dei suoi servitori, ma diventa un motivo di speranza e di gioia.
La vita umana è essenzialmente avvento quando è vissuta in continuità di relazione con il Signore e non quando la si vive senza memoria e senza speranza con la continua paura di perderla.
La sera del Venerdì Santo, alle ore 20:45, si è svolta, nelle parrocchie di Nole e Villanova, la Via Crucis. La commemorazione ha avuto inizio sul sagrato della chiesa parrocchiale di Villanova ed è terminata nella chiesa parrocchiale di Nole con l'ultima stazione e l'adorazione alla Croce.
Nella pastorale parrocchiale, secondo la tradizione pedagogica e catechistica presente nel nostro paese, assistiamo spesso ad un invito centrato soprattutto sul digiuno, inteso come rinuncia. La Quaresima, nell’immaginario collettivo, è il tempo delle rinunce piccole e grandi, dei sacrifici e delle privazioni che potranno condurci a preparare più degnamente il cuore alla Pasqua. Non di rado, è possibile però scadere nel volontarismo e fare delle nostre forme di ascesi una sorta di prova di forza che ci porta, poi, a recuperare velocemente e non senza eccessi, ciò di cui ci siamo privati lungo la Quaresima. Questo tempo diventa allora propizio per fare più attenzione alla salute o al peso, riducendo o eliminando dolci, fumo, alcool e cose simili.
È utile guardare al passo evangelico che, ogni anno, il mercoledì delle Ceneri apre il nostro cammino. Le opere quaresimali ivi descritte sono tre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Esse sono talmente correlate fra loro che non è possibile praticarne una isolatamente dalle altre. Ciò spiega anche perché le nostre rinunce quaresimali, anche quando vengono portate sino alla fine e non abbandonate lungo la strada, non producono mai un vero avvicinamento a Dio. In fondo, è sempre qualcosa che gestiamo noi senza davvero consegnarci al Padre. Invece, digiuno, preghiera e carità fraterna costituiscono un rinnovamento globale della vita, mosso dalla Parola e sostenuto da essa. L’uomo infatti è la somma delle proprie relazioni. Per quanto possiamo essere preoccupati di stare bene con noi stessi, ciò è impossibile se il nostro rapporto con Dio, con i fratelli e con il creato è segnato dal male. La Quaresima è invece il tempo in cui, sotto i soli occhi del Padre, liberi da esibizionismo e narcisismo (Mt 6,4.6.18) l’uomo può ritrovarsi come creatura attraverso il digiuno, come figlio, attraverso la preghiera e come fratello, attraverso la carità. Il testo di Mt 6 riporta al centro proprio l’assoluto del rapporto con Dio, unico caso serio della nostra esistenza. Tutto nasce da lì e viene a distorcersi quando anche la religione diviene strumento per vincere il senso di inadeguatezza, di nudità che ci portiamo dietro a causa del peccato.
Ritiro guidato da don Carlo Pizzocaro
“La Misericordia di Dio attraversa la storia e spalanca l'avvenire”
Bidoz
Domenica 6 ottobre 26 ragazzi e ragazze della nostra comunità hanno ricevuto la Cresima. Cosa c'è da aggiungere? Niente. Perché ogni Cresima dovrebbe essere una nuova Pentecoste per la Chiesa: come accadde quel giorno a Gerusalemme, così il soffio si propaga ancora oggi. Allora gli apostoli uscirono dal Cenacolo, dove erano nascosti, Pietro predicò e molti cambiarono vita (Atti degli apostoli 2).
Oggi che cosa accade? I ragazzi che ricevono lo Spirito Santo si allontanano dalla Chiesa oppure, nei casi migliori, restano per prestare qualche servizio. È pessimismo o depressione? Molto di più: si tratta di realtà. Sono reali sia la discesa dello Spirito sia l'abbandono della parrocchia. Come può verificarsi questo? Sembra un controsenso.
Testi a cura di don Carlo Pizzocaro. Le decorazioni dei ceri nolesi sono opera della professoressa Maria Nepote, pittrice Nolese.
Iniziamo insieme un nuovo anno pastorale. Cosa significa questo per ciascuno di noi? Alcuni hanno già cominciato da qualche settimana a pregare, pensare, condividere e programmare; altri sono stati chiamati a partecipare alle attività dei molti gruppi parrocchiali o saranno coinvolti nei prossimi tempi; altri ancora non hanno saputo nulla di tutto questo fermento.
Tutti siamo però accomunati dai tanti interrogativi che affollano la nostra mente - vissuti con più o meno ansietà e aspettativa: quando rientreremo nella nostra chiesa? Chi sarà il nuovo vescovo di Torino? Come risponderanno i giovani alle nostre proposte? Devo fare il catechista oppure no? Come ci prepareremo all’ingresso nella chiesa parrocchiale? Quanti incontri comunitari dovremmo programmare? Ma i cristiani di Nole parteciperanno?
Cosa significa il termine spiritualità? Su un dizionario della lingua italiana la parola ha tre definizioni: condizione di ciò che è spirituale, attitudine a vivere secondo le esigenze dello spirito e a dare loro preminenza, insieme di valori spirituali che caratterizzano una religione, una nazione, un ambiente e simili. Non sono molto chiarificatrici se non le inseriamo in un contesto più preciso che è quello della nostra fede. Solo a questo punto la seconda proposizione assume un significato ben circostanziato che possiamo evidenziare con un accorgimento grafico: sostituire la parola “spirito” con “Spirito”. Possiamo così avviarci verso la comprensione del termine “Spiritualità” che, male interpretato, si può prestare ad evocare ambienti semi-illuminati, saturi d’incenso e con musiche soffuse e meditative.