Omelie

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II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Rientriamo nel tempo ordinario che non è tempo per scelte meno importanti, non è il tempo della solita routine, non è neanche il tempo vuoto di novità. È il tempo dove dovremmo vivere con più consapevolezza quello che abbiamo imparato e sperimentato dai tempi forti. All’inizio di questo percorso scopriamo l’esigenza della sequela, la vocazione come realizzazione integrale della vita dell’uomo, la visione del corpo come dono di Dio.

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Festa del Battesimo del Signore

Il tempo di Natale si chiude con questa festa che fa memoria della dignità ricevuta nel giorno del nostro battesimo. Qui troviamo il frutto maturo del mistero del Natale, il fine dell’incarnazione del Figlio di Dio, il motivo dell’«umanizzazione» di Dio: essere figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo, solidali con la sua umanità.

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Solennità dell'Epifania del Signore

Il popolo d'Israele nella sua storia ha dovuto lottare contro la tentazione di una elezione esclusiva rispetto a tutti gli altri popoli. A questa lotta è stato dedicato un piccolo libro della Bibbia: quello del profeta Giona.

Poco alla volta Israele comprende che la volontà di Dio è quella di rivolgersi a tutti i popoli e Gerusalemme diventa il centro di unità e pace per tutti i popoli. Il fatto di non aver capito la lezione ci è ben chiaro dalle continue ostilità tra i diversi popoli presenti a Gerusalemme.

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II Domenica dopo Natale (Anno B)

La liturgia della Parola ci vuole far sempre più entrare nel grande mistero di Dio. La liturgia ci fa fare quell’esperienza di Dio che da soli non saremmo in grado di compiere. Proprio perché Dio nessuno lo ha mai visto, egli si comunica a noi non con una verità che s’impone o con la forza da costringerci a scegliere Lui, non con una luce abbagliante che non ci permette di vedere, ma con i semplici gesti e le parole della liturgia.

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Solennità di Maria Santissima Madre di Dio

Alla fine dell’anno abbiamo molteplici attese: «Speriamo che sia un anno migliore». Quel verbo della speranza è coniugato nel «modo indefinito»; non sappiamo bene neanche noi come andrà il nuovo anno che ci sta di fronte; ci possiamo semplicemente augurare che sia almeno un po’ migliore di quello precedente. Alla fine dell’anno dobbiamo, però, constatare con un po’ di delusione che in fin dei conti è stato simile a quello di prima, come se il miglioramento della nostra vita dipendesse da variabili esterne e non da un nostro cambiamento.

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Festa della Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria

Carissimi,
dopo la nascita di Gesù non potevamo trascurare le dolci e sante persone di Maria e Giuseppe che ci rivelano la bellezza e la solidarietà dell’umana famiglia. Dio, nel suo figlio Gesù, ha voluto rispettare tutti i passaggi e le tappe per rivelarsi agli uomini attraverso la famiglia. Crescere, imparare, conoscere; come in una qualsiasi famiglia.

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Solennità del Natale di nostro Signore Gesù Cristo

Messa della notte

«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce». La vita, la memoria, la storia del popolo d’Israele erano fortemente compromessi dal dominio del popolo assiro. Fu un periodo di grande crisi per la reale perdita della propria identità nella quale la dinastia davidica correva il serio pericolo di scomparire per sempre e, insieme ad essa, la promessa di fedeltà fatta a Davide suo servo: «Io susciterò un discendente dopo di te […] e renderò stabile il suo regno». Anche noi oggi corriamo il serio pericolo di perdere la nostra identità di cristiani, portatori della gioia dell’incontro con Dio.

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IV Domenica di Avvento (Anno B)

Carissimi,

ormai è imminente il grande giorno della nostra redenzione: il nostro grido d’aiuto è stato ascoltato; la mano di Dio è ormai tesa per afferrarci e soccorrerci; l’amore di Dio diventa storia e si rende visibile; l’esistenza terrena si carica della promessa di Dio: il dono dell’immortalità futura. È lo svelamento di quel mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato perché raggiungiamo l’obbedienza della fede. Questa promessa è già stata anticipata nella storia della salvezza, con il giuramento fatto ad Abramo, e confermata con il re Davide.

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III Domenica di Avvento - Gaudete (Anno B)

In questa domenica, detta «Gaudete» (dall’antifona d’ingresso della Santa Messa), siamo invitati a gioire per l’avvicinarsi del Natale. Il colore liturgico rosaceo attenua l’esperienza del deserto e dell’attesa perché la venuta di Gesù in terra è ormai prossima; la vigilanza s’intensifica nella novena, con canti, preghiere e invocazioni, quasi sollecitando il tempo a scorrere più velocemente perché arrivi quel giorno. Tutto è ormai pronto, si aspetta solo la Sapienza che si è fatta carne, la Guida della casa d’Israele, l’Emmanuele Dio-con-noi, la Radice di Iesse, la Chiave di Davide, la Stella luminosa, il Re delle genti e la Pietra angolare. Sono le cosiddette antifone «O», caratteristiche per il loro vocativo, che invitano i Cieli ad aprirsi perché la terra è già pronta ad accogliere come un grembo la venuta del Messia e Salvatore.

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Solennità dell'Immacolata concezione di Maria

La solennità di oggi ci pone in una dimensione contemplativa, come abbiamo ripetuto nel ritornello del salmo responsoriale: «Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore». Questa frase non la diciamo perché pensiamo solo a Maria che ha ricevuto il dono della maternità divina nella santità e purezza della vita, ma la possiamo riferire anche a noi.

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II Domenica di Avvento (Anno B)

Come vorremmo essere trovati pronti a Natale? Che cosa vorremmo che il Signore ci dicesse per essere trovati da lui graditi? La preparazione non è meno importante della festa e del giorno di Natale. Le letture di oggi esprimono questa necessità: come dobbiamo prepararci perché sia Natale?

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I Domenica di Avvento (Anno B)

Carissimi, anche noi rendiamo grazie a Dio a motivo della grazia che ci è stata data in Cristo Gesù: quella di credere in lui, di attenderlo nella vigilanza, quella del tempo forte che inizia questa domenica per essere attenti a noi stessi.

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